NRL II - La caccia al tesoro

lunedì, maggio 31, 2010


Provo un piacere molto particolare nel leggere i romanzi di Camilleri, dovuto in gran parte al riscontro con le riduzioni televisive in cui Luca Zingaretti interpreta il commissario Montalbano. Io leggo Montalbano pensando a Zingaretti (checché ne voglia Camilleri medesimo). E leggo solo Montalbano, non mi interessano i romanzi storici di Camilleri. 

Ora: da qualche tempo a questa parte guardare le riduzioni televisive di Montalbano mi fa incazzare. Perché se i primi Montalbano televisivi erano appassionanti, ben girati, ben recitati e così via, gli ultimi (sarà cambiato il regista; la produzione investirà meno; la riduzione sarà meno accurata: non lo so) mi sembrano molto inferiori rispetto ai romanzi. Perdono tempo. Ci sono minuti e minuti completamente superflui. Per non dire della progressiva francofranchizzazione di Catarella che perde di genuinità per diventare macchietta di se stesso. E tanti piccoli altri problemucci.

I Montalbano di Camilleri mi riportano ai tempi in cui leggevo Topolino; li leggo con la stessa serenità, e penso che siano alta letteratura di consumo. Senza pretese intellettualistiche, senza vette giallistiche che trovo in altri scrittori, sono dei bei lavori, accurati, piacevoli. Topolino. Il problema è se Topolino tende a diventare Topo Gigio.

In quest'ultimo romanzo, che tutto sommato non è male, ho trovato diverse parti deboli. Al di là di quelle che anche Camilleri si sarà stancato di scrivere (quelle ripetizioni certo necessarie a una saga, che gli appassionati conoscono benissimo ma che l'autore deve ripetere perché magari uno comincia da questo romanzo e deve potersi ritrovare anche negli altri, tipo chi è e che rapporto ha Salvo con Livia, che Mimì è un fimminaro, che Catarella è Catarella, e così via), mi pare che ci siano minuti e minuti completamente superflui, come nelle ultime riduzioni televisive. Si capisce la facilità di scrittura di Camilleri: ma non deve gigioneggiare troppo, altrimenti ci fa incazzare come in tv, o mi sbaglio?

Il risvolto di copertina è affidato, come sempre, a Salvatore Silvano Nigro. Il quale è studioso competente ed erudito e non si esime dal mostrarlo. Fa quasi paura, fa. Nelle poche righe di presentazione del romanzo cita nientepopòdimenoché, nell'ordine: Gadda, Hannibal Lecter (sì, The Cannibal), Brancati, Kokoschka, Gogol, Landolfi, Hans Bellmer, Cindy Sherman. Ora ci mancherebbe solo che io vi rovini il romanzo, che è giallo e tale deve rimanere; però mi sembra che manchi un nome fondamentale, che sarei curioso di incontrare Camilleri per chiedergli se è un caso o se invece è proprio fonte di ispirazione diretta. Mi riferisco ovviamente a Dexter Morgan: il perchè però non ve lo posso spiegare, ché sarebbe veramente troppo.

Ah: c'è pure Ingrid, per gli appassionati. E odora sempre di albicocca.

sogni

giovedì, maggio 27, 2010

ho sognato mourinho, tutta la notte.
gli ho detto che comunque andassero le cose era stato un piacere avere a che fare con lui, e che io personalmente lo capivo se se ne voleva andare al real, che comunque avrebbe trovato in me un alleato.
certo capivo anche chi pensava che fosse un atto un po' vigliacco vincere tutto e scappare, e gliel'ho detto, ma lui giustamente mi ha detto che se se ne voleva andare al real che cazzo c'entrava il coraggio o la vigliaccheria?
e io gli ho dato ragione, a mourinho.
poi a un certo punto passeggiavamo per un paesino sconosciuto, certamente in portogallo, eravamo io, mourinho, franci, massimo (moratti). massimo mi chiedeva allora io da dove venivo, e quando gli dicevo palermo lui mi diceva "ma palermo padova, palermo venezia?", e io rispondevo "no palermo palermo".
e però mi chiedevo com'è che ancora non lo sapesse, dopo tutti gli anni che giocavo nell'inter.
mi consolavo pensando che magari pure di capitanza sa che è argentino ma mica sa esattamente se viene da buenos aires buenos aires o da buenos aires corrientes, per dire.
poi franci e mou facevano una gara in bicicletta in salita, arrivavano pari, mi sembra.
comunque josé era contento, rilassato, in fondo era una serata tra amici.
certo aveva un problema con la casa, che voleva risolvere: lo stato continuava a non volergliela vendere per intero. io non capivo. poi franci mi spiegava che josé aveva fatto casa sua tipo in un tempio egizio che c'era lì da quelle parti, e tutto attorno aveva costruito delle dependances, insomma una cosa fatta bene.
e giustamente diceva, josé: che ffà, non gliela devo lasciare una casa sistemata ai miei figli? si deve risolvere 'sta cosa, con lo stato.
e io gli ho dato ragione, a mourinho. che ffà, non aveva ragione?
e poi gli ho chiesto en donde era casa sua.
e lui mi ha risposto, con la faccia un po' da pesce: en catalao.
e io ho pensato che aveva senso, perchè in fondo lui aveva cominciato come vice di van gaal.

NRL I - Grande romanzo europeo

venerdì, maggio 21, 2010


Reisender. Commesso viaggiatore, no? Gregor Samsa war Reisender, mi ricordo. Uno potrebbe pensare che è un accostamento esagerato, in realtà no, per diverse ragioni. Le lingue straniere. Gli animali. I viaggi, certo (che Samsa non fa però). La stranezza di un mestiere - un mestiere che diventa il centro di un'epopea, che per contratto si svolgerà in Europa. Cos'è l'Europa?

Il romanzo di questa prima puntata di NRL è l'ispiratore della rubrica stessa, mentre lo leggevo pensavo continuamente a diverse cose che mi facevano puntare a una rubrica agile, snella, leggera. Il che va anche bene, ma il romanzo di Peeters non è solo questo. E la sua bellezza ne risulta ancora più accresciuta, forse.

36 capitòli, 36 capitàli, dunque. Così va letto: perché altrimenti potrebbe sembrare una trovata. Una forzatura stilistica. Come farà? Farà, farà: Peeters, questo belga che scrive in neerlandese (?), prende il protagonista di Futurama (è chiaro, è lui), lo chiama Robin per non pagare i diritti d'autore, gli fa fare un lavoro assurdo (che uno pensa: ma può esserci lavoro meno interessante di cui raccontare la storia? No, sulla carta no. Ma la carta è geografica, ed è quella dell'Europa...), e lo fa viaggiare. A volte sul serio, a volte da fermo. 

Non si capisce bene per quale motivo dovremmo interessarci ai viaggi di Robin. Intendo: non sono un pretesto, un cammino verso l'incontro con la Storia con la S maiuscola, che avviene senza smottamenti, in maniera diretta e travolgente, e che ai più marxistici di voi sembrerà il vero fulcro d'interesse del romanzo. Non si capisce eppure non riusciamo a staccare gli occhi già dalle prime pagine che siamo a metà del libro. Certo: qualche capitòlo è più riuscito di altri, dirà qualcuno (si sente aria di seduzione in Parigi; passione, in Riga; intrigo, in Varsavia), ma nessuno sembra fuori posto, da ognuno ti aspetti qualcosa che non si riduca a cartolina. A me sembra che ci riesca molto bene.

E oltre Robin, c'è Theo, l'altro grande protagonista. Theo che ha il volto di Armin Mueller-Stahl, è chiaro, ed è la voce su cui l'Europa può costruirsi, il legame costante con la Storia da cui l'economia non può separarsi. Il baritono di questo romanzo, insomma.

E le donne. Le donne europee, che sono le più belle del mondo, insieme alle americane, le asiatiche e le africane. E pure le oceaniche, và.

Devo concludere? Ma questa è una rubrica di recensioni alternative, mica c'è bisogno.

NRL O - una premessa

martedì, maggio 18, 2010

volevo inaugurare una nuova rubrica letteraria per questo blog.
nella mia mente c'è già un nome mitico: Nuova Rubrica Letteraria (NRL).
l'idea è che uno legge un libro e ne parla qui, secondo criteri che non potrebbero essere accettati da nessun'altra parte.
il titolo di ogni post dovrà seguire una numerazione crescente (per facilitare il lavoro di archivio, in futuro).
per cui il primo post si chiamerà: NRL I - e magari il titolo del libro, se uno vuole.
mi sembra giusto che questo si chiami NRL  O - una premessa.
forse rimarrà una promessa.
ma anche le promesse non rispettate fanno parte della nostra tradizione, quindi...
ognuno adatterà NRL ai suoi gusti, ci mancherebbe, ma io ho in mente per quel che mi riguarda (e per ora) di lavorare per analogie.
analogie private, inutili, incomprensibili.
e che però dicono più di tante definizioni e parole ricercate, almeno a una o due persone nel mondo.
una dimensione privatissima del resoconto letterario: ecco la sfida di NRL.
NRL: prossimamente, su questi schermi.

Stay tuned.

Christi Himmelfahrt

giovedì, maggio 13, 2010

disperato erotico post

mercoledì, maggio 05, 2010



Me chiamo N. e sò 'na puttana,
lavoro pè strada senza sottana
ma quanno vado coi potenti
me vesto bene e nun mostro li denti.

Me sò fatta interi palazzi
‘ndo il potere rendeva pazzi
st'ometti vestiti de blu
che pe fammese bisognavan Gesù

me sò fatta pure 'n prelato
ch'a fatica m'ha ingroppato,
dice ch'ero vecchia e dura
ma der signò nun c’aveva paura.

Me so fatta tutto er monno,
se cerchi bene pure tu nonno
che ‘n minuto prima de schiattà
tra le mi cosce stava a sbavà.

Un giorno ch'ero a piazza colonna,
dove un tempo batteva mi nonna, 
vedo st'uomo vecchio e potente.

C'avrà avuto settant'anni boni,
ma di voglia e ardor gonfi i coglioni
s'avvicina e dice «sò er presidente»

Poi me prenne e m'accovaccia,
strigne forte pe la sua gente,
spigne, spigne ma nun se la sente.

Così me insulta e m'allontana:
«vecchia ciavatta nun te guardo ‘n faccia,
nun sei bona manco a fà la puttana».