NRC XXI - ARIDATECE STEFANO ACCORSI

martedì, settembre 18, 2012


Dietro la pioggia di consensi a un film modesto come È stato il figlio si cela un problema reale che riguarda il cinema italiano contemporaneo e il suo futuro, nonché in una certa misura una tendenza molto cattolica e tutta italiana ad aspettare e glorificare sempre il Salvatore (Santa Rosalia, Berlusconi, Monti, e così via). Il Salvatore del cinema italiano è Toni Servillo. Attore straordinario fuori da ogni dubbio, ma la cui onnipresenza (atta a garantire un tocco di autorialità a qualunque film partecipi, e cioè più o meno tutti) crea un certo appiattimento e una grave crisi nel cinema italiano: la scomparsa degli altri attori. Non ci vuole molto a notare che non tutti gli attori sono adatti per tutti i film. Tanto straordinario è il Servillo scoperto da Sorrentino (soprattutto ne L'uomo in più, ma anche nelle altre prove) quanto modesto il suo contributo, grottesco oltre il grottesco, stereotipato nelle forme di un Tony Pisapia/Pagoda che stenta a uscire da sé, in un film come quello di  Daniele Ciprì, mentre ancora di grande levatura è il suo ruolo da deputato pidiellino in Bella addormentata di Bellocchio. Non ce l'abbiamo affatto con Servillo, insomma: ci chiediamo semplicemente come passi le sue giornate Stefano Accorsi, e quand'è che imparerà mai a recitare se lo teniamo per così tanto lontano dagli schermi.

NRC XX - The Dark Knight Rises

venerdì, settembre 14, 2012




Per comprendere la dinamica narrativa di questo film bisogna partire dal titolo. È singolare e dovrebbe destare attenzione. La traduzione italiana, come spesso accade, è superficiale e distratta (Il cavaliere oscuro: il ritorno). Nell’originale infatti sarebbe, letteralmente: “sorge”/ “si alza”.
Ma che significa?
Ultima puntata della trilogia di Nolan, TDKR abbatte le barriere del convenzionale “cinepanettone” americano e supera di gran lunga la pur inquietante, strisciante follia del secondo capitolo (quello del Joker di Heath Ledger: epico, fantastico, ma discontinuo a tratti).
Innanzitutto, il trattamento del tempo: tra un capitolo e l’altro passano infatti 8 anni. Il protagonista è un uomo caduto nell’ombra, svanito nel silenzio di un esilio che si è auto-comminato. Non solo, nel frattempo è intercorsa una decadenza fisica evidente (altro totem abbattuto: l’inviolabilità del corpo dell’eroe).
In preda a fantasmi e ossessioni inestinguibili, l’eroe viene a poco a poco abbandonato da tutti.
È qui che si colloca lo snodo fondamentale: l’arrivo di una forza malvagia – vera incarnazione della forma della paura – il terrificante Bane (interpretato da un Tom Hardy spettacolare: sentitelo in originale). A quel punto avviene la caduta del Cavaliere Oscuro: e qui Nolan inserisce correttamente la vera storyline del fumetto (la saga Knightfall, anni ‘90).
Ma, dopo inenarrabili sofferenze dentro il pozzo nero di Ras ‘al Gul, l’eroe affronterà il cammino a ritroso. Dalla caduta all’elevazione. E qui si situa, anche a livello di citazioni un po’ raffinate, la seconda storyline, ben più celebre: The Dark Knight Returns di Frank Miller.
Da quel punto in avanti, il movimento del ritorno, del “sollevarsi”, sarà del resto così imponente da sconvolgere l’intero universo narrativo.
Equilibrato, essenziale, il film scorre in maniera travolgente, senza rallentamenti, rivelando una struttura sorvegliata, quasi da thriller piuttosto che da kolossal hollywoodiano. Nolan realizza quindi un "palinsesto". Cancella un genere ormai classico e ci scrive sopra un racconto mitico.
Con quel fascino dell’immedesimazione che, prima, ci porta tutti quanti dentro il pozzo nero: per poi farci uscire fuori, alla luce.

Per Ale e Greg - e tutti gli altri intorno

sabato, settembre 01, 2012





Rigattieri!! Rigattieri di mare e di terra, Rigattieri vicini e lontani, Rigattieri simpatizzanti, affezionati, ipotetici, Rigattieri di nome e di fatto… ci siamo, è arrivato il gran giorno!

Oggi si celebra un evento davvero cramoroso. Il primo matrimonio dacché il blog ha preso vita!
Certo, anche questa, prima o poi, ci doveva pure capitare. Nelle pagine (anni) precedenti abbiamo festeggiato tantissime ricorrenze, tantissimi eventi. Tesi e dottorati come se piovessero, Pranzi di Natale, concorsi, viaggi, traslochi (una nascita, pure).
E dunque non è esagerato osservare il maraviglioso fatto che ha condotto, data l’occasione unica di quest’oggi, una folla di Rigattieri, proveniente dalle lande più periferiche della penisola, in quella parte di costa pugliese che ancora oggi non ha il prestigio che invece meriterebbe nelle guide turistiche per milanesi bauscia d’assalto. (Carovigno, o cara…)
Oggi i festeggiamenti rigattierici si abbattono come una piaga d’Egitto, miracolosamente, su uno di noi in particolare: Fra Lanz. E, ovviamente, sulla sua meravigliosa, simpaticissima, nobilissima compagna: Alessandra.

Già, stavolta è toccato a lui. Lui che è stato fin dal principio una delle anime della Casa e che nel tempo ha assunto diversi nomi: Vicesindaco, Papa Greg, Greg Lanza, Fra Lanz, Ciccio… Questo per dire l’importanza del personaggio.
Ecco, ci commuove pensare che sia lui a tagliare per primo questo straordinario traguardo, lui che per anni ha rappresentato la vera autorità repressiva di Via Rigattieri. Lontano anni luce dal dispotismo distratto e un po’ anarchico del Capo, il Vicesindaco Greg professava il suo cartesiano ordine intellettuale dentro un covo di studiosi chiaramente deviati, consegnando a tutti noi reprimende durissime contro: seguaci di Delùs, teorici della letteratura, linguisti orientaleggianti e un po’ mistici, contemporaneisti, teorici del cinema (!!!). E poi, come dimenticare il richiamo alla dirittura morale, allorché il Nostro, al calar del vespro, si faceva già trovare in pigiama alle 8 di sera; era un imperativo morale a cui non ci si poteva sottrarre: “che fai poi, stasera, esci? No, resti a casa, quello già s’è infilato la vestaglia, magari studio anch’io…”
Ma il ritratto sarebbe incompleto se non citassimo almeno anche la sua devastante, inquieta vitalità, che si manifestava sotto forma di un’esuberanza fisica debordante: armadi, ante spaccate, forchette piegate…
“S’è rotto!” era la sua constatazione impassibile, vagamente deterministica. Perché le cose, si sa, si rompono. Non sapevi mai cosa aspettarti, se un abbraccio stritolante o il lancio di un coltello.

E ora, tutte queste componenti esplosive troveranno un porto sicuro nella figura olimpica di Alessandra: solo lei è riuscita e riuscirà nella missione impossibile di trasformare quest’ammasso incontrollabile di energia in un gentiluomo pacato e riflessivo (!!!). O almeno, è quello che ci auguriamo tutti.
Poi vorrei dire due parole sul significato simbolico di questa loro scelta. Oggi il matrimonio di Greg e Ale segna in qualche modo una svolta, anche per noi. Nel tempo paludoso e buio che stiamo vivendo, prendere una decisione così forte comporta un cambiamento, un’accelerazione in avanti, imprime alle cose una direzione nuova. E così, anche tutto il resto che gli gira intorno assume un senso diverso.
Noi quindi siamo orgogliosi e immensamente felici di festeggiare loro due, Greg e Ale, perché con il loro indiscusso “primato” ci stanno facendo un regalo immenso. Essere testimoni di questo straordinario "rivolgimento" nel nostro gruppo è davvero un privilegio che ci emoziona.
Quanto al merito della scelta, il matrimonio, evento così raro da risuonare oggi come una bizzarria - almeno per la nostra generazione e per quello che stiamo attraversando – beh, alla fine si dovrà pur ammettere che è la più rettilinea, inevitabile, luminosa fra le infinite e complicate conseguenze dell’amore.

NIck Cave - Into My Arms